Descrizione
«Ho intitolato questa raccolta Gente vana, prendendo spunto dai celebri versi danteschi: “...or fu già mai / gente sì vana come la sanese?“. Dopo che in un vecchio sonetto, presente in questo libro, ho scherzato sul malevolo giudizio del Poeta fingendomi pieno di stizza e di rancore, ora torno pacato e conciliante. Sono più di sette secoli che l’appellativo di “gente vana” ci accompagna e io lo sento come un abito non bello, al quale tuttavia si finisce per abituarsi e perfino affezionarsi a furia di indossarlo. La vanità in fondo è il più veniale dei difetti, molto umano ed ingenuo, mai spregevole, inconciliabile con la malvagità. Paradossalmente la vanità, non molto dissimile all’illusione, può essere pefino una risorsa: aiuta ad essere contenti senza l’onere di dover per forza compicciare qualcosa di importante.»
Enrico Giannelli
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